IL PIEDE DELL'ANZIANO

E’ evidente a tutti come la vita delle persone è cambiata, sopratutto nell’ultimo secolo.
Il miglioramento delle condizioni igieniche e le costanti scoperte nell’ambito della medicina hanno causato un aumento dell’emivita delle persone.
Che ha portato ad un invecchiamento della popolazione ed al moltiplicarsi delle patologie croniche. L’invecchiamento è un fatto fisiologico e probabilmente è il risultato di un insieme di eventi legati fra loro e non del tutto conosciuti.

Il processo d’invecchiamento colpisce tutti gli organi e può procedere in modo diverso nei vari organi di una stessa persona. Il paziente anziano può essere colpito da più malattie, facile agli scompensi,suscettibile al rischio di complicanze a cascata e all’innesco di circoli viziosi, con implicazioni psicologiche, sociali ed emozionali.
Le alterazioni funzionali e strutturali a carico del piede e della caviglia, in seguito a patologie sistemiche e/o locali che colpiscono l’apparato osteo-articolare, neuro-muscolare e/o vascolare, sono frequentemente accompagnate da sintomatologia dolorosa.
Il dolore e l’alterata funzionalità del piede sono responsabili di diversi gradi di disabilità.

L’evento peggiore che può succedere ad un paziente anziano è la caduta. Alcuni disturbi come quelli delle articolazioni (soprattutto anca, ginocchio e caviglia), alterazioni visive, dell’equilibrio, della deambulazione e della forza muscolare, aumentano il rischio di cadere.
Fattori altrettanto importanti, confermati da numerosi studi, sono tutti quelli che possono causare dolore al piede come: fascite plantare, alluce valgo meta-tarsalgia, la presenza di callosità, ipercheratosi, calzature inadeguate….

Ogni anno un terzo delle persone oltre i 65 anni d’età sono vittime di cadute accidentali che nella metà dei casi sono ricorrenti e provocano una volta su dieci lesioni importanti, quali fratture dell’anca, altre fratture e ferite dei tessuti molli o della testa.

E’ quindi fondamentale il ruolo del podologo dove possibile, nel prevenire, rallentare ed evitare il progredire delle disabilità, favorendo l’autostima e l’ autonomia del soggetto anziano e contribuendo al miglioramento della qualità della vita.

Il podologo ha il compito di fare un’attenta valutazione e analisi del soggetto tramite una visita podologica, esame baropodometrico,il confezionamento di ortesi plantari su misura, ortesi al silicone, trattamenti podologici, trattamenti delle patologie ungueali, al fine di ridurre le cause podologiche che creano la presenza di dolore e/o fastidio, che potrebbero portare a disabilità e/o un peggioramento della qualità della vita.

IL PIEDE REUMATICO

Il denominatore comune delle affezioni podologiche oltre alla malformazione ed alla ipercheratosi, è senza dubbio il dolore.
Il dolore, spontaneo o provocato dalla pressione, è un sintomo o un segno clinico spesso caratteristico in podologia. Possiamo tracciare i confini convenzionali di aree iperalgiche che corrispondono alle relative regioni anatomiche del piede.

Avremmo quindi un’area dolorosa dorsale presso l’apice superiore della volta plantare; un’area dolorosa achilea presso l’inserzione del tendine d’achille al calcagno; avremmo infine un’area plantare.

All’interno della regione plantare distinguiamo un dolore nettamente posteriore che prende il nome di talargia; un dolore postero-centrale detto tarsalgia ed il dolore dell’ avampiede detto metatarsalgia.

In ogni modo l’aspetto doloroso risulta essere il prodotto di varie alterazioni dell’equilibrio di forze che coinvolgono il piede, il suolo e le calzature.