L’artrite reumatoide è, tra le malattie reumatiche di origine infiammatoria, la più diffusa l’incidenza è da 2 a 4 casi su 100.000 abitanti all’anno.
Il sesso più colpito è quello femminile e l’età varia dai 35-40 anni.
Gran parte dei segni clinici che riguardano la patologia si presentano a livello del piede, questa patologia interessa gli arti in modo simmetrico.
In circa 2/3 dei pazienti l’esordio è insidioso,con senso di affaticamento, debolezza e vaghi sintomi muscolo scheletrici, fino a quando non si rende evidente la comparsa di sinuvite.

I sintomi appaiono in modo graduale: numerose articolazioni, specialmente quella dei piedi, mani e ginocchia vengono colpite in modo simmetrico.

La rigidità mattiniera è normale ha una durata di circa un’ora è la caratteristica pressochè costante dell’artrite.
I meccanismi del danno articolare sono due: uno è un danno diretto provocato dal processo infiammatorio,e l’altro è un danno indiretto di tipo meccanico.

Le deformità caratteristiche che si presentano a livello del piede sono l’anomala inclinazione del retropiede, sublussazione plantare delle teste metatarsali,allargamento dell’avampiede, alluce valgo deformità delle dita minori.
Più specificatamente il coinvolgimento dell’avampiede si manifesta inizialmente con metatarsalgia, poi con una vera e propria artrite delle metatarso-falangee.

Con il tempo il peso del corpo invece di essere omogeneo in tutte le teste metatarsali è sostenuto prevalentemente dalla seconda, terza e quarta ed in corrispondenza di queste si presenta ipercheratosi plantare molto dolorosa..
La clinica peggiora ulteriormente quando subentra una riduzione, marcata del cuscinetto fibroadiposo adibito alla protezione delle articolazioni metatarso-falangee.
In questo contesto la funzione del podologo consiste nell’assistenza del paziente in modo da migliorare il più possibile la deambulazione, con il minor dispendio di energie. Il dolore e le ipercheratosi persistenti spingono il paziente ad avere necessità di una figura professionale, il podologo.

Il podologo dopo una corretta valutazione dell’arto del paziente, tramite una visita accurata, una valutazione di appoggio del piede in statica e in dinamica, potrà indicare una terapia adeguata, come il trattamento podologico, l’utilizzo di una terapia ortesica plantare, ortesi al silicone, l’uso di adeguate calzature.
Il compito del podologo è quello di collaborare con il medico di base, l’ortopedico, il reumatologo con tutti quei specialisti che si prendono cura del paziente.